Consiglio di Stato sentenza n. 5856 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:5856SENT

Massima

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L'attività di affittacamere, pur differenziandosi da quella alberghiera per le dimensioni modeste, richiede non solo la cessione del godimento di un locale ammobiliato e provvisto delle necessarie somministrazioni, ma anche la prestazione di servizi personali, quali il riassetto del locale stesso e la fornitura della biancheria da letto e da bagno, sicché il passaggio dall'una all'altra attività non determina un mutamento di destinazione d'uso urbanisticamente rilevante, ferma restando la necessità del rilascio di un'autorizzazione commerciale ad hoc. Pertanto, l'annullamento dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività di affittacamere non può essere giustificato dalla mancata comunicazione, al momento della presentazione della domanda, della destinazione alberghiera dell'immobile, in quanto tale destinazione, pur essendo diversa da quella di affittacamere, non comporta una radicale oggettiva diversità tra le due modalità di destinazione, considerata la parziale sovrapposizione tra le stesse e la circostanza che l'eventuale impiego del bene secondo modalità parzialmente diverse da quelle che configurano l'"affittacamere" comporta l'applicazione di una sanzione pecuniaria, e non l'annullamento o la decadenza della licenza. Inoltre, l'esistenza di sequestri giudiziari al momento del rilascio dell'autorizzazione non può costituire valida ragione di annullamento dell'autorizzazione stessa, in assenza di una specifica motivazione che giustifichi l'annullamento nel 2013. Infine, la mancanza di opere edilizie abusive nelle camere adibite all'attività di affittacamere non può essere considerata un valido motivo di annullamento dell'autorizzazione, in quanto tale profilo non è stato oggetto del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

N. 01850/2014
REG.RIC.

N. 05856/2015REG.PROV.COLL.

N. 01850/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1850 del 2014, proposto da:
Comune di Cava de' Tirreni, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuliana Senatore e Antonino Cascone, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Leopoldo Fiorentino in Roma, piazza Cola di Rienzo, 92;

contro

Sorrentino Lucia, rappresentata e difesa dagli avvocati Francesco Lanocita e Simona Corradino, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Antonia De Angelis in Roma, via Portuense, 104;

nei confronti di

Trezza Giuseppina, Villa al Rifugio di Apicella Vincenzo &. C.;

per la riforma

de…

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