Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32562 del 19 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:32562PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene immobile può essere disposto quando vi siano elementi sufficienti a ritenere che il valore del bene sia sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e alle attività economiche svolte dall'indagato, anche in assenza di una precisa quantificazione delle singole rate di mutuo pagate, purché risulti che l'onere economico sostenuto per l'acquisto dell'immobile sia superiore al reddito dimostrato. Il giudice del riesame, nel valutare la sussistenza del requisito della sproporzione, può considerare gli accertamenti della Guardia di Finanza, le produzioni difensive relative alle domande di condono fiscale dell'indagato e il dato del mutuo acceso sull'immobile, senza che ciò integri un vizio di motivazione. L'inammissibilità del ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro preventivo è pronunciata quando le doglianze non si limitano alla violazione di legge, ma investono anche il profilo della illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. PAGANO Filiberto - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. BR. N. IL (OMESSO);

( MO. MA. N. IL (OMESSO));

avverso l'ordinanza n. 6/2011 TRIB. LIBERTA' di MILANO del 03/02/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIBERTO PAGANO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. ((omissis)) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

Lo…

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