Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22744 del 30 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22744PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere applicata nei confronti di un soggetto ritenuto portatore di pericolosità qualificata ai sensi della legge n. 575 del 1965, in ragione della sua accertata appartenenza a un sodalizio mafioso, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine all'attualità della pericolosità sociale. Infatti, l'appartenenza a un'associazione di tipo mafioso comporta una presunzione relativa di persistente pericolosità, che può essere superata solo mediante la prova del recesso dall'associazione o della disintegrazione del sodalizio criminale. Il decorso del tempo e il periodo di detenzione intramuraria, in assenza di elementi che dimostrino il venir meno del legame con l'organizzazione criminale, non sono sufficienti a escludere l'attualità della pericolosità, la quale può essere ulteriormente comprovata da episodi di condotte espressive del perdurante predominio criminale sul territorio, come l'uso di armi e la minaccia di esercitare il comando sul contesto sociale di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto n. 179/2013 CORTE APPELLO di NAPOLI del 03/04/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. Angela Tardio;
lette le conclusioni del Procuratore Generale in persona del dott. Roberto Aniello, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente alle spese del grado e alla sanzione pecuniaria di cui all'articolo 616 cod. proc. pen..
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di …

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