Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33889 del 19 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33889PEN

Massima

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Il provvedimento di archiviazione, adottato dal giudice per le indagini preliminari a seguito del regolare svolgimento della procedura camerale, è impugnabile in Cassazione solo per vizi attinenti alla mancata instaurazione del contraddittorio, non essendo deducibili censure relative alla motivazione della decisione. Tale limitazione del ricorso per cassazione non viola i principi costituzionali di difesa, giusto processo e uguaglianza, in quanto il legislatore ha individuato specifiche forme e modalità di impugnazione per tale tipologia di provvedimenti, differenziandoli dalle sentenze. Il giudice, nell'emettere l'ordinanza di archiviazione, esercita i poteri riconosciutigli dall'ordinamento, senza incorrere in vizi di abnormità, essendo il provvedimento pienamente inserito nello schema procedimentale delineato dal codice di rito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MOROSINI E. Mar - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dalla persona offesa:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/03/2017 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di ((omissis));
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOROSINI ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PRATOLA Gianluigi, che ha concluso chiedendo che la…

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