Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3140 del 23 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3140PEN

Massima

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Il reato di minaccia aggravata, ai sensi dell'art. 612, comma 2, c.p., è un reato di pericolo che non richiede la concreta intimidazione della persona offesa, ma solo la comprovata idoneità della condotta a suscitare timore nell'animo della vittima. Tale idoneità deve essere valutata in relazione alle concrete circostanze del fatto e ai rapporti tra l'autore e la persona offesa, senza che assuma rilievo l'improbabilità del verificarsi del male prospettato, in quanto ciò esorbita dalla sfera di conoscenza e valutazione propria dell'uomo medio. Pertanto, il clima di veemente litigiosità esistente tra gli imputati e le parti offese, nonché la possibilità che queste ultime subissero gli effetti di denunce a loro carico, integrano una sufficiente piattaforma probatoria per fondare il giudizio di idoneità intimidatoria della condotta tenuta dagli imputati, a prescindere dal fatto che i mali ingiusti prospettati dipendessero da fattori eziologici e volontaristici indipendenti dalla loro sfera di dominio. Inoltre, la condanna può essere pronunciata anche in relazione a espressioni diverse da quelle specificamente contestate, purché riconducibili al paradigma del reato di minaccia. Infine, nei reati perseguibili a querela di parte, la volontà di punizione della persona offesa può essere desunta anche dalla sua costituzione di parte civile, senza necessità di una formale dichiarazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/04/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa LORI PERLA, che conclude per l'inammissibilita';
udito il difensore avv. (OMISSIS).
il difensore presente lamenta la carenza motivazionale della sentenza impu…

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