Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di controllo sulla legittimità degli atti amministrativi, ha stabilito che l'autorità competente al rilascio dell'Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) non può fissare, in via generale, valori limite di emissione per gli scarichi di acque reflue industriali più restrittivi rispetto a quelli stabiliti dalla legge nazionale e dalla normativa regionale, salvo il ricorrere di specifiche condizioni previste dalla legge. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che, ai sensi del d.lgs. n. 152/2006, le autorità amministrative possono introdurre valori limite più stringenti rispetto a quelli fissati a livello nazionale e regionale soltanto per le sostanze pericolose e qualora ciò sia necessario per il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dal piano di tutela delle acque. Tali deroghe devono essere adeguatamente motivate e non possono essere disposte in modo generalizzato, come avvenuto nel caso di specie. Pertanto, il Tribunale ha accolto il ricorso proposto dalla società Varano Borghi 1813 s.r.l. e ha annullato gli atti amministrativi impugnati nella parte in cui imponevano l'obbligo di effettuare una nuova depurazione delle acque reflue in caso di superamento di valori limite più restrittivi rispetto a quelli stabiliti dalla legge, in assenza dei presupposti giuridici necessari.