Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19906 del 25 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19906PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della prova testimoniale e delle dichiarazioni dei coimputati rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare in modo logico e coerente le ragioni per cui ritiene attendibili o meno le fonti di prova, senza che tale apprezzamento possa essere sindacato in sede di legittimità, se non in presenza di vizi logici o contraddittori che emergano in modo evidente dalla motivazione. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a contestare la valutazione delle prove senza indicare specifici vizi della motivazione è inammissibile, in quanto il principio di autosufficienza del ricorso impone al ricorrente l'onere di trascrivere integralmente gli atti processuali rilevanti ai fini della censura, al fine di consentire alla Corte di Cassazione di verificare la fondatezza dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) del 23/02/2 -

Dott. CASUCCI ((omissis)) SENTE -

Dott. TADDEI Margherita B. rel. Consigliere N. -

Dott. RAGO Geppino Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. D'ARRIGO ((omissis)) N. 35061/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 937/2004 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 06/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA TADDEI;

udito il P.G. in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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