Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47610 del 18 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47610PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'esimente della provocazione (art. 599 c.p.) non è applicabile quando il fatto ingiusto della vittima, cui l'agente ha reagito, è stato determinato a sua volta da un precedente comportamento ingiusto dello stesso agente o è frutto di reciproche provocazioni. Ciò in quanto la causa di non punibilità prevista dall'art. 599 c.p. è configurabile solo in presenza di una situazione iniziale di legittimità o, almeno, di non illiceità dell'offensore, confliggente con una opposta condizione di illiceità dell'offeso e qualificata da un intento reattivo a siffatta situazione di illiceità. Ne consegue che essa non è applicabile a favore dell'autore di un delitto quando il fatto apparentemente ingiusto della vittima, cui l'agente abbia reagito, sia stato determinato a sua volta da un precedente comportamento ingiusto dello stesso agente o sia frutto di reciproche provocazioni. Pertanto, la sussistenza di pregressi contrasti tra autore del fatto e vittima, che abbiano progressivamente condotto a reciproche aggressioni e ripicche, esclude la possibilità di attribuire all'uno o all'altra uno specifico fatto ingiusto quale causa immediata della reazione, impedendo così l'applicazione dell'esimente della provocazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 20/02/2013 dal Tribunale di Chiavari;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Galasso Aurelio, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. …

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