Il concorso morale nel reato di rapina è configurabile quando il contributo del concorrente, pur non essendo materiale, sia comunque determinante per la realizzazione del fatto criminoso, purché egli abbia agito con coscienza e volontà di partecipare all'azione delittuosa. A tal fine, rilevano la spontaneità, la genuinità e la disinteressatezza delle dichiarazioni del coimputato chiamante in correità, specie se supportate da altri elementi di riscontro, come il ritrovamento presso l'imputato di armi e mezzi utilizzati per la commissione dei reati. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della credibilità e attendibilità delle fonti di prova, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione. Non è invece consentito al giudice di legittimità sostituire la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito, né rileggere gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, essendo precluso il sindacato su questioni di mero merito.