Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41158 del 14 novembre 2005

ECLI:IT:CASS:2005:41158PEN

Massima

Il reato di contraffazione di marchi o segni distintivi di cui all'art. 474 c.p. si configura indipendentemente dall'inganno, essendo sufficiente che la falsificazione, anche se imperfetta o parziale, possa ingenerare errore circa l'origine e la provenienza del prodotto, determinando confusione tra il contrassegno e il prodotto originali e quelli non autentici. Ciò vale anche quando la contraffazione sia talmente grossolana da risultare riconoscibile "ictu oculi", come nel caso in cui sulla confezione del prodotto sia impressa la dicitura "falso d'autore", poiché tale elemento, pur denunciando la non autenticità del bene, non esclude la configurabilità del reato, essendo sufficiente che la falsificazione possa comunque indurre in errore circa la provenienza del prodotto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE QUINTA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente
Dott. AMATO Alfonso - Consigliere
Dott. ROTELLA Mario - Consigliere
Dott. DI TOMMASI ((omissis)) - Consigliere
Dott. DIDONE Antonio - Consigliere
ha pronunciato la seguente:
sentenza
sul ricorso proposto da:
PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di TARANTO;
nei confronti di:
1) PELILLO MASSIMO N. IL 21/06/1961;
avverso ORDINANZA del 19/07/2004 GIP TRIBUNALE di TARANTO;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. AMATO ALFONSO;
sentite le conclusioni del P.G.: rigetto.

Svolgimento del processo
Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto ricorre avverso l'ordinanza in epigrafe, con la quale il gip ha disposto la revoca del sequestro probatorio e la restituzione all'avente diritto del compendio.
L'Ufficio de…

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