Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20493 del 9 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:20493PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, è tenuto a motivare in modo esaustivo e logico, rispondendo puntualmente alle specifiche doglianze difensive, anche in relazione all'attendibilità della persona offesa, senza limitarsi ad affermazioni apodittiche o generiche. La motivazione deve altresì essere completa e priva di errori materiali, al fine di consentire il pieno controllo della correttezza del ragionamento giuridico seguito. In caso di carenze motivazionali, il provvedimento cautelare deve essere annullato con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame, nel rispetto dei principi di tassatività e di adeguata giustificazione delle misure limitative della libertà personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. AMATORE Robert - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/12/2017 del TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROBERTO AMATORE;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. MARINELLI FELICETTA che conclude per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la ordinanza impugnata il Tribunale del Riesame di L'Aquila ha confermato il provvedimento cautelare emesso dal G.i.p. del Tribunale di Pescara del divieto di avvicinamento alle persone offese per il …

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