Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21047 del 15 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:21047PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando dei poteri inerenti alla sua funzione, accetta denaro o altra utilità per compiere atti contrari ai doveri d'ufficio, integra il reato di corruzione propria, il quale sussiste anche quando il pubblico ufficiale non abbia effettivamente compiuto l'atto corruttivo, essendo sufficiente la mera accettazione della dazione o della promessa di denaro o altra utilità. Ai fini della configurabilità del reato di corruzione propria, è irrilevante che il pubblico ufficiale abbia limitato il pagamento del prezzo corruttivo, essendo sufficiente l'accettazione di una qualsiasi utilità, anche di modesta entità, in relazione all'atto da compiere. La gravità indiziaria del reato di corruzione propria può essere desunta anche da dichiarazioni di concorrenti nel reato, purché sorrette da elementi di riscontro oggettivi, anche di natura indiretta, che ne confermino la attendibilità e la riferibilità all'indagato. Il pericolo di reiterazione del reato di corruzione propria sussiste anche quando il pubblico ufficiale indagato abbia rassegnato le dimissioni dalla carica ricoperta, in quanto permane il rischio che egli possa assumere in futuro nuovi incarichi pubblici, ovvero mantenere collegamenti esterni che gli consentano di reiterare la condotta illecita. Pertanto, la misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata al pubblico ufficiale indagato per il reato di corruzione propria, in presenza di gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di reiterazione del reato, anche in assenza di precedenti penali e nonostante le dimissioni dalla carica ricoperta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 30/12/2019 del Tribunale del riesame di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Angelo Capozzi;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DALL'OLIO Marco, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di Napoli, a seguit…

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