Il diniego di autorizzazione pubblicitaria da parte del Comune, basato su una norma regolamentare non ancora in vigore al momento dell'adozione del provvedimento, è illegittimo, in quanto l'impianto pubblicitario, collocato all'interno del centro abitato, è soggetto alle sole limitazioni dimensionali previste dai regolamenti comunali ai sensi dell'art. 48, comma 2, del D.P.R. n. 495/1992. Pertanto, il Comune è tenuto a rilasciare l'autorizzazione richiesta, fermo restando il diritto del ricorrente di richiedere il risarcimento del danno qualora il Comune non provveda tempestivamente. La Provincia, dal canto suo, non può negare il nulla-osta sulla base di un errato presupposto di fatto circa l'ubicazione dell'impianto al di fuori del centro abitato, in quanto tale circostanza influisce esclusivamente sulla necessità di acquisire il parere dell'ente proprietario della strada e non sulla legittimità dell'autorizzazione comunale. In definitiva, il diniego di autorizzazione pubblicitaria da parte del Comune e il diniego di nulla-osta da parte della Provincia, fondati su errati presupposti di fatto e di diritto, devono essere annullati, in quanto in contrasto con la normativa vigente che disciplina la collocazione di impianti pubblicitari all'interno dei centri abitati.