Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32386 del 23 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32386PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione attiva ad una rissa, con conseguente riporto di lesioni personali da parte di alcuni dei partecipanti, integra il reato di rissa di cui all'art. 588 c.p., anche in assenza di una prova diretta del coinvolgimento dell'imputato nella condotta violenta, essendo sufficiente l'accertamento della sua presenza sul luogo e del suo contributo materiale o morale al verificarsi degli scontri fisici. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle circostanze attenuanti generiche, può legittimamente negarne il riconoscimento in ragione della personalità dell'imputato desunta dai suoi precedenti penali, trattandosi di una valutazione discrezionale e congruamente motivata, non sindacabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato l'(OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo del 7 aprile 2014;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis))io Bruno;

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. GAETA Pietro, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza indicata in epigrafe la …

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