Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso presentato dalla dott.ssa Emanuela Are contro il Comune di Nuoro, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. Gli interventi edilizi realizzati senza titolo abilitativo, che comportano modifiche di volumi, altezze e sagoma dell'edificio, non possono essere qualificati come "restauro e risanamento conservativo" ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. c) del d.p.r. 380/2001, ma costituiscono una "nuova costruzione" soggetta a permesso di costruire o, in alternativa, a procedura di accertamento di conformità urbanistica ed edilizia. 2. La presentazione di una richiesta di sanatoria sospende temporaneamente l'efficacia dell'ordinanza di demolizione, che riacquista automaticamente efficacia una volta respinta la suddetta richiesta, senza necessità di una nuova ordinanza di demolizione. Decorsi inutilmente i termini per l'esecuzione della demolizione, l'amministrazione può legittimamente comminare la sanzione pecuniaria prevista dalla legge. 3. Il vincolo paesaggistico imposto dal Piano Paesaggistico Regionale e dal Piano Urbanistico Comunale, che classifica l'edificio come "di valore storico da riqualificare", comporta la necessità di preventiva autorizzazione paesaggistica per qualsiasi intervento edilizio eccedente la semplice manutenzione, non sostituibile con la mera SCIA postuma.