Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23073 del 16 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23073PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve effettuare un'analisi complessiva e ponderata di tutti gli elementi probatori acquisiti, senza limitarsi a una mera rivalutazione delle singole risultanze, ma verificando la logicità e la coerenza della motivazione adottata dal giudice di merito, il quale gode di un ampio margine di discrezionalità nell'apprezzamento degli elementi indiziari, purché tale apprezzamento sia sorretto da una motivazione esaustiva, congrua e immune da vizi logici. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza cautelare è inammissibile quando le doglianze dell'indagato si risolvono in una mera critica dell'interpretazione data dal giudice di merito agli elementi probatori, senza evidenziare specifici profili di illogicità o contraddittorietà della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. Dell'((omissis)) difensore di Ca. Gi. ;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, sezione riesame, in data 3.6.2009;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile.

OSSERVA

Con ordinanza del 3.11.2008, il Giudice per le indag…

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