Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9385 del 4 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9385PEN

Massima

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La competenza territoriale nel procedimento di prevenzione si radica nel luogo in cui, al momento della decisione, la pericolosità sociale del proposto si manifesta in modo più rilevante, anche qualora le condotte di tipo qualificato si siano verificate in luoghi diversi. Il giudice della prevenzione può legittimamente utilizzare, ai fini del giudizio di pericolosità sociale, elementi di prova o indiziari tratti da procedimenti penali non ancora conclusi, purché non si tratti di prove ritenute inutilizzabili nel procedimento di cognizione. Il giudice, tuttavia, non può integralmente demandare la valutazione dei fatti posti a fondamento della prognosi di pericolosità all'esito di un procedimento penale, specie ove detto esito sia ancora incerto o gli elementi di prova e/o indiziari vengano tratti da procedimenti penali definiti con sentenza irrevocabile di assoluzione. Inoltre, il requisito dell'attualità della pericolosità sociale deve essere verificato in concreto dal giudice, non essendo ammissibile una presunzione di pericolosità derivante esclusivamente dall'esito di un procedimento penale. Il giudizio di pericolosità sociale deve, pertanto, fondarsi su una valutazione complessiva della condotta del proposto, desunta da elementi fattuali che dimostrino il perdurare del suo atteggiamento antigiuridico, anche in tempi prossimi all'adozione della misura di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppi - rel. Consigliere

Dott. ALAMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso il decreto del 24/10/2014 della Corte di Appello di Reggio Calabria;

Visti gli atti, il decreto ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

letta la requisitoria del Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

1. Con decreto del 24/10/2014, la Corte di Appello di Reggio Calabria confermava il decreto con il quale,…

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