Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13565 del 24 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13565PEN

Massima

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Il delitto di falsa attestazione di cui all'art. 483 c.p. si configura quando il privato attesti al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, a condizione che nella domanda di concessione edilizia in sanatoria sia stata allegata una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. L'accertamento della sussistenza di tale elemento costitutivo della fattispecie, essenziale ai fini della configurabilità del reato, deve essere effettuato dal giudice in modo meramente ricognitivo degli atti, senza ulteriore apprezzamento ponderato tra opposte risultanze. Ove tale accertamento non sia stato compiuto, il giudice è tenuto a pronunciare il proscioglimento dell'imputato per insussistenza del fatto, ai sensi dell'art. 530, comma 2, c.p.p., in quanto formula più favorevole rispetto alla declaratoria di estinzione del reato per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 844/2012 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 04/12/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/12/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) e avv. (OMISSIS) che ins…

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