Il contratto di appalto può essere risolto per grave inadempimento dell'appaltatore, qualora gli accertamenti tecnici dimostrino l'impossibilità di recuperare l'opera per i fini cui era destinata a causa di vizi strutturali gravi e irreversibili, tali da compromettere le caratteristiche statiche delle costruzioni e la loro capacità di resistere nel tempo alle aggressioni ambientali. In tal caso, il committente ha diritto alla restituzione del corrispettivo già versato all'appaltatore, nonché al risarcimento del danno, quantificato sulla base del costo necessario per demolire i manufatti affetti dai vizi e per costruire i nuovi alloggi. La domanda di risarcimento, ancorché non quantificata in modo specifico, è comunque ammissibile se l'attore ha indicato gli elementi attraverso i quali il danno deve essere determinato, rientrando in tale ambito anche il mancato incasso dei canoni di locazione per il ritardo nella conclusione dei nuovi contratti.