Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26614 del 2 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26614PEN

Massima

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Il ricorso avverso la sentenza di condanna del giudice di pace che abbia inflitto una pena pecuniaria e disposto il risarcimento del danno in favore della parte civile, ove contenga anche il vizio di motivazione in riferimento all'apprezzamento della prova, deve essere qualificato come appello e non come ricorso per cassazione, in applicazione dell'art. 574, comma 4, c.p.p., che prevede l'estensione degli effetti dell'impugnazione dell'imputato anche alle statuizioni civili dipendenti dalla condanna penale. In tal caso, gli atti devono essere trasmessi al tribunale competente per il giudizio di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FO. NI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/10/2005 GIUDICE DI PACE di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO ALFONSO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIGLIETTA Gianfranco, che ha concluso per l'inamm.ta'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Fo. Ni. e' stato condannato dal giudice di pace di Firenze p…

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