Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47974 del 16 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47974PEN

Massima

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Il reato di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio, anche se in modesta quantità, non può essere ritenuto di lieve entità e, pertanto, non è applicabile la circostanza attenuante speciale prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, qualora la condotta dell'imputato sia finalizzata all'organizzazione di un traffico di rilevanti quantità di droga, come desumibile dalle modalità e dalle circostanze dell'azione. Ciò in quanto, ai fini dell'applicazione della suddetta attenuante, è necessario che la fattispecie concreta risulti di trascurabile offensività sia per l'oggetto materiale del reato, in relazione alle caratteristiche qualitative e quantitative della sostanza, sia per la condotta, riferibile ai mezzi, alle modalità e alle circostanze della stessa, dovendo conseguentemente escludersi l'ipotesi del fatto di lieve entità in presenza del vaglio negativo anche di uno solo dei parametri di riferimento individuati dalla legge. Inoltre, l'attività dell'agente provocatore, che si inserisce nell'iter criminis con rilevanza causale, non può essere scriminata ai sensi dell'art. 51 c.p., in quanto tale norma trova applicazione solo quando la condotta dell'agente costituisce prevalentemente un'attività di osservazione, di controllo e di contenimento delle azioni illecite altrui, e non quando assume un ruolo operativo nell'ambito dell'attività delittuosa. Infine, le ammissioni rese dall'imputato, sia in sede di indagini preliminari che in dibattimento, unitamente ad altri elementi di prova, possono essere ritenute idonee a dimostrare la sua responsabilità per il reato contestato, senza che ciò integri un vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. OR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 253/2001 CORTE APPELLO di CAGLIARI, del 25/01/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LINA MATERA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Monetti Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

uditi i difensori avv. Tersa Amilcare e Colucci Piero, che …

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