Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4691 del 3 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4691PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'accertare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di ingiurie, può fondare la propria decisione sulla valutazione della credibilità della persona offesa, supportata dalle dichiarazioni di altri testimoni che abbiano udito le espressioni offensive utilizzate dall'imputato, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, ove la motivazione risulti esauriente e plausibile. L'esimente della provocazione, di cui all'art. 599 c.p., non può essere riconosciuta sulla base di una mera richiesta di riconsegna del figlio in assenza di un provvedimento giudiziale che disciplini l'affidamento, in quanto tale condotta non integra una provocazione tale da determinare nel prevenuto uno stato di ira giustificabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IO. Cl. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/10/2007 TRIBUNALE di SALERNO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SAVANI PIERO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Scialla del Foro di Roma in sost. dell'avv. Feleppa.

IN FATTO E IN DI…

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