Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4139 del 27 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:4139PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, di cui all'art. 594 c.p., è stato abrogato dal d.lgs. n. 7 del 2016, per cui, ai sensi dell'art. 2, comma 2, c.p., il fatto non può più essere punito penalmente, in quanto non costituisce più reato. Di conseguenza, la sentenza di condanna pronunciata nei confronti dell'imputato deve ritenersi priva di effetti, sia sul piano penale che su quello civile, in quanto le conseguenze civili della condanna avevano il loro necessario presupposto logico-giuridico nell'accertata responsabilità dell'imputato per un fatto previsto come reato dall'ordinamento. Pertanto, la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio, in applicazione della formula "il fatto non è previsto dalla legge come reato", con conseguente revoca delle statuizioni civili, in quanto il venir meno della responsabilità penale fa venire meno anche il presupposto per le statuizioni civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/03/2015 del TRIBUNALE di FOGGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/10/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALFREDO GUARDIANO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BALSAMO ANTONIO, che ha concluso per l'a.s.r. perche' il fatto non e' piu' previsto dalla legge come reato;
ud…

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