Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3886 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:3886SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente adottato dal Sindaco, che dispone la chiusura di una strada pubblica al fine di rimuovere rifiuti abbandonati, deve rispettare il principio di proporzionalità e non può pregiudicare l'esercizio regolare dell'attività di gestione di un impianto di trattamento rifiuti autorizzato, in quanto tale misura risulta intrinsecamente contraddittoria e illogica rispetto al fine dichiarato di prevenire l'abbandono di rifiuti. Inoltre, il Sindaco non può inibire l'intervento del gestore dell'impianto autorizzato per la rimozione dei rifiuti, in assenza di una situazione di pericolo effettivo e concreto che giustifichi l'esercizio dei poteri straordinari, essendo tale provvedimento in contrasto con la precedente ordinanza che aveva posto a carico dell'ente proprietario della strada l'obbligo di rimozione. Pertanto, il provvedimento sindacale che limita l'accesso all'impianto di trattamento rifiuti autorizzato e impedisce al gestore di procedere alla rimozione dei rifiuti abbandonati, in assenza di adeguata motivazione, è illegittimo per violazione del principio di proporzionalità, eccesso di potere per sviamento di potere e contraddittorietà.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/04/2022

N. 03886/2022 REG.PROV.COLL.

N. 08389/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8389 del 2021, integrato da motivi aggiunti, proposto da
AMBIENTE GUIDONIA S.R.L., in persona del legale rappresentante p.t., con domicilio digitale presso l’indirizzo di posta elettronica certificata, come risultante dai registri di giustizia, dell’avv. Avilio Presutti che la rappresenta e difende nel presente giudizio

contro

COMUNE DI GUIDONIA MONTECELIO, in persona del Sindaco p.t., con domicilio digitale presso l’indirizzo di posta elettronica certificata, come risultante dai registri di giustizia, dell’avv. Xavier Santiapichi che lo rappresenta e difende nel presente giudizio

nei confronti

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