Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37144 del 26 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:37144PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni, anche di terzi, è legittimo quando sussistono gravi indizi di reato e il fumus del pericolo di dispersione del profitto o del prezzo del reato, senza che sia necessaria la prova del nesso di pertinenzialità diretta tra i beni e l'illecito, essendo sufficiente la disponibilità dei beni da parte dell'indagato. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di rigetto dell'istanza di riesame è ammesso solo per violazione di legge, non per meri vizi logici della motivazione, che deve essere completa, coerente e ragionevole, senza che sia possibile dedurre per la prima volta in sede di legittimità questioni di fatto non sollevate nel giudizio di merito. L'indagato non è legittimato a dolersi del sequestro di beni cointestati a terzi, in quanto privo di concreto interesse alla restituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a Castellammare di (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/11/2016 del Tribunale di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Antonella Di Stasi;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Fimiani Pasquale, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 25.11.2016, il Trib…

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