Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4408 del 30 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:4408PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere legittimamente disposto dall'autorità giudiziaria anche in assenza di una diretta e immediata relazione tra il bene stesso e la persona sottoposta ad indagini, purché sussista un nesso di pertinenzialità tra il bene e il reato ipotizzato, tale da rendere il bene strumentale alla commissione del reato o al suo occultamento. L'indagato o imputato può impugnare il provvedimento di sequestro solo se vanta una relazione giuridica con il bene tale da far valere un interesse concreto ed attuale alla cessazione del vincolo, non essendo sufficiente la mera contestazione della riferibilità del bene all'indagato. Il giudice, nel valutare la legittimità del sequestro, può legittimamente formulare ipotesi sulla possibile connessione tra il bene e il reato, anche in assenza di elementi probatori certi, purché tali ipotesi siano ragionevoli e coerenti con il quadro indiziario complessivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamil - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 10/10/2014 del Tribunale di Campobasso;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere DAVIGO Piercamillo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto in data 9.…

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