Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40900 del 24 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:40900PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p. tutela primariamente il regolare svolgimento della funzione pubblica, sicché la resistenza opposta a più pubblici ufficiari coinvolti nel medesimo atto di ufficio non configura una pluralità di reati, ma un unico reato di resistenza, salvo che l'aggressione all'integrità fisica dei pubblici ufficiali non integri il concorso con il reato di lesioni. Ciò in quanto l'interesse protetto dalla norma è l'ostacolo frapposto all'esercizio della funzione pubblica, a prescindere dal numero di pubblici ufficiali coinvolti. Tuttavia, la configurazione del reato come unitario o plurimo dipende dalla ricostruzione della condotta concreta dell'agente e del suo atteggiamento psicologico: se mira a realizzare la condotta distintamente nei confronti di ciascun pubblico ufficiale, allora l'azione è plurima e configura una pluralità di reati; se invece mira a contrapporsi a un unico atto di ufficio, allora è unico anche il reato commesso. In ogni caso, l'uso della violenza o della minaccia considerato dall'art. 337 c.p. per opporsi al compimento di un atto di ufficio o di servizio non necessariamente si identifica con una violenza o minaccia diretta contro la persona del pubblico ufficiale, potendo anche esprimersi in forme diverse, purché idonee a impedire o ostacolare l'esplicazione della sua funzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/06/2017 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO COSTANZO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SALZANO FRANCESCO che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 2743/2017 la Corte di appello di Firenze ha confermato la condanna inflitta dal Tribunale di Firenze a (OMISSIS) …

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