Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10152 del 6 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:10152PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza può essere legittimamente applicata nei confronti di un soggetto indiziato di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, anche in assenza di una condanna definitiva, purché sia accertata l'attualità della sua pericolosità sociale. Tale valutazione di attualità deve essere adeguatamente motivata dal giudice, tenendo conto degli elementi probatori acquisiti, anche relativi a un periodo temporale precedente, purché risultino sussistenti collegamenti con la situazione attuale del proposto. La durata della misura deve essere altresì congruamente motivata in relazione alla gravità e persistenza della pericolosità sociale accertata. La diversa valutazione, in sede di appello, di elementi probatori già esaminati dal giudice di primo grado, come l'origine lecita o illecita di una somma di denaro utilizzata per l'acquisto di un bene confiscato, non integra una violazione di legge, rientrando nei poteri del giudice di merito di riesaminare liberamente gli elementi di prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 28/04/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROBERTO AMATORE;
lette le conclusioni scritte della Procura Generale presso la Corte di Cassazione che, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. ((omissis)), ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con il decreto della Corte di Appello di Palermo del 28.4.2017 s…

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