Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46856 del 9 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46856PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla gravità e sistematicità delle condotte illecite poste in essere dall'indagato, dalla sua professionalità delinquenziale e dalla sua spiccata propensione all'infingimento e all'elusione degli interventi dell'autorità giudiziaria, elementi che denotano la sua inaffidabilità personale e precludono l'applicazione di misure cautelari meno afflittive. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale pericolo, non è tenuto a dimostrare l'esistenza di occasioni prossime e favorevoli alla commissione di nuovi reati, essendo sufficiente l'accertamento di elementi concreti che consentano di affermare la probabilità che l'indagato possa commettere reati della stessa specie di quello per cui si procede. La valutazione del peso probatorio degli indizi e della sussistenza dei presupposti per l'applicazione di una misura cautelare è riservata al giudice di merito, il cui apprezzamento può essere sindacato in sede di legittimità solo sotto il profilo della congruità, completezza e logicità della motivazione, senza che sia ammissibile una diversa valutazione delle circostanze già esaminate dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. SENSINI Maria Silvia - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ZO. GI. AM. , n. a (OMESSO);

Avverso la ordinanza resa dal Tribunale del riesame di Milano, in data 21.5.2009;

Visti gli atti, la ordinanza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza dal Consigliere Dr. Santi Gazzara;

Udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. PASSACANTANDO Guglielmo, il quale ha concluso per la inammissibilita'.

Osserva:

RITENUTO IN FATTO

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