Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43980 del 28 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43980PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La motivazione dell'ordinanza cautelare deve essere autonoma e autosufficiente, non potendo limitarsi a un mero rinvio per relationem alla richiesta del pubblico ministero. Tuttavia, il giudice del riesame può validamente integrare la motivazione originaria, purché tale integrazione risulti logica e coerente con il complessivo ragionamento sviluppato nell'atto impugnato. Inoltre, la valutazione della gravità indiziaria deve essere adeguatamente argomentata dal giudice, il quale è tenuto a esaminare nel dettaglio tutti gli elementi probatori rilevanti, senza trascurarne alcuno. Infine, il giudice deve confrontarsi in modo specifico con le deduzioni difensive volte a contestare la sussistenza delle esigenze cautelari, motivando in modo congruo il proprio convincimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 521/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 24/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

sentite le conclusioni del PG Dott. D'Ambrosio per il rigetto;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) per l'accoglimento.

CONSIDERATO IN FATTO

1. Il Tribunale di Palermo in data 24-26.4.2013 ha confermato la custodia cautelare in carcere applicata dal locale Gip con ordina…

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