Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36115 del 14 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:36115PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando la condotta minacciosa e violenta, volta ad ottenere indebitamente denaro o altra utilità, va oltre la mera pretesa di far valere un diritto, assumendo i caratteri dell'ingiustizia e della coartazione della volontà altrui. Ciò si verifica anche quando, a un'iniziale richiesta di adempimento di un credito effettuata con minaccia o violenza, seguano ulteriori violenze e minacce di terzi estranei alla pretesa originaria, trasformando la condotta in una richiesta estorsiva. L'elemento soggettivo del reato sussiste anche quando gli imputati, pur aderendo a una proposta transattiva del soggetto passivo, abbiano agito con modalità tali da eccedere la mera volontà di far valere un diritto, dimostrando una preponderante finalità ricattatoria. La mancata rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale non determina vizio della motivazione se l'escussione della prova richiesta non avrebbe potuto incidere in modo decisivo sull'accertamento dei fatti. Ai fini della concessione delle attenuanti generiche, il giudice deve valutare tutti gli elementi favorevoli, anche successivi al reato, senza limitarsi a considerare il solo ruolo marginale dell'imputato o la sua incensuratezza. Quando più condotte estorsive sono contestate in concorso, la duplicazione delle imputazioni relative a episodi strettamente connessi deve essere eliminata in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA G. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - Consigliere

Dott. PAZIENZA - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandr - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 25/09/2017 dalla Corte d'Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Vittorio Pazienza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Cocomello Assunta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore della parte civile, avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi …

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