Il terzo titolare di diritti reali di garanzia su beni confiscati ai sensi della legge n. 575 del 1965, art. 2-ter, che non sia stato posto in condizione di partecipare al procedimento di prevenzione, può far valere le proprie pretese mediante incidente di esecuzione, secondo il procedimento previsto dagli artt. 676 e 667, comma 4, c.p.p. In tale sede, il terzo è onerato di dimostrare la propria estraneità rispetto all'illiceità degli acquisti, ovvero l'assenza di un collegamento tra il proprio diritto reale di garanzia e la condotta delittuosa del titolare del bene confiscato, nonché la propria buona fede e diligenza nell'instaurazione del rapporto garantito. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare tali profili, deve considerare tutti gli elementi probatori offerti dal terzo, senza limitarsi ad una valutazione parziale o superficiale degli stessi, al fine di accertare compiutamente la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento dell'opponibilità del diritto reale di garanzia rispetto alla confisca.