Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18676 del 8 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:18676PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il vincolo della continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81 cpv. c.p., non può essere automaticamente riconosciuto sulla base della sola omogeneità delle condotte e della contiguità temporale, ma richiede la dimostrazione di un previo ed unitario disegno criminoso, non essendo sufficiente la mera propensione a delinquere o la scelta di uno stile di vita. Inoltre, pur essendo astrattamente ammissibile l'unificazione in continuazione del reato associativo con i reati-fine, ciò non costituisce un automatismo, ma deve essere oggetto di rigorosa verifica caso per caso, secondo i parametri giurisprudenziali consolidati. Il giudice, nel valutare la sussistenza del vincolo di continuazione, deve quindi tenere conto di tutti gli elementi concreti della fattispecie, senza poter prescindere dalla dimostrazione di un previo ed unitario intento criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. GIRONI Emilio Giovanni - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. RO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 05/07/2007 TRIBUNALE di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI UMBERTO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Ciampoli L. che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Con ordinanza emessa in data 06.07.2007 il Tribunale di Catania, in funzione di giudice dell'esecuzione, respingeva l'istanza di Va. Ro. di applicazione a suo …

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