Cassazione civile Sez. III sentenza n. 2961 del 7 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2961CIV

Massima

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Il giornalista che riporta notizie di terzi non può essere ritenuto responsabile per diffamazione, a condizione che si limiti a riferire fedelmente quanto dichiarato dalle fonti, senza esprimere alcun giudizio di valore o commento personale che possa alterare il significato originario delle affermazioni. Infatti, il diritto di cronaca giornalistica, pur comportando il dovere di verificare la veridicità delle notizie, non impone al giornalista l'onere di dimostrare l'esattezza di ogni singolo fatto riportato, essendo sufficiente che egli si sia attenuto a una corretta e fedele ricostruzione di quanto appreso dalle sue fonti. Pertanto, il giornalista non può essere ritenuto responsabile per diffamazione quando si limita a riportare dichiarazioni altrui, senza avallarne il contenuto, a meno che non emerga in modo evidente la consapevolezza della falsità delle informazioni o la manifesta inattendibilità delle fonti. Inoltre, l'onere di provare la non corrispondenza al vero delle notizie pubblicate grava sulla parte che agisce per il risarcimento del danno da diffamazione, non essendo sufficiente la mera contestazione della veridicità dei fatti riportati dal giornalista.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MASSERA Maurizio - Presidente

Dott. CHIARINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. D'ALESSANDRO Paolo - rel. Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. FRASCA Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SC. TI. (OMESSO), SC. BE. ES. (OMESSO), SM. LI. (OMESSO), elettivamente domiciliati in ROMA, VIA S. TOMMASO D'AQUINO 75, presso lo studio dell'avvocato D'OVIDIO ETTORE, che li rappresenta e difende, giusta delega a margine del ricorso;

- ricorrenti -

contro

ZO. BR. , E.QU.I. SPA;

- intimati -

e contro

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