Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27269 del 19 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27269PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, costringe la vittima a compiere un atto di disposizione patrimoniale, anche se il preteso credito vantato dall'agente nei confronti della vittima sia effettivo, ma non formalmente riferibile all'agente stesso, il quale pertanto non può agire direttamente in via giudiziaria per la sua tutela. In tali casi, la sussistenza delle esigenze cautelari, valutata anche in relazione alla personalità dell'indagato e alla sua pericolosità sociale, risulta giustificata, non essendo onere della difesa dimostrare il venir meno di tali esigenze, ma essendo sufficiente la mancata allegazione di elementi idonei a superare la valutazione già compiuta nel provvedimento cautelare originario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. MONACO Marco M - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/02/2019 del TRIB. LIBERTA' di GENOVA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MARCO MARIA MONACO;
sentite le conclusioni del PG DOMENICO SECCIA per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il TRIBUNALE DI GENOVA, SEZIONE del RIESAME, con ordinanza del 1/2/2019, rigettava l'appello presentato avverso l'ordinanza con la quale il GIUDICE per le INDAGINI PRELIMINARI presso il TRIBUNALE di MAS…

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