Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10733 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:10733SENT

Massima

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L'amministrazione non può adottare provvedimenti repressivi, come l'ordine di demolizione, in pendenza di un'istanza di sanatoria edilizia presentata dal privato, in quanto la definizione del procedimento di adeguamento o di sanatoria assume rilievo pregiudiziale rispetto alla disposizione delle misure sanzionatorie. Ciò al fine di garantire il principio di economicità e coerenza dell'azione amministrativa, evitando che l'ingiunzione a demolire costituisca un implicito rigetto della domanda di condono. L'amministrazione ha, pertanto, l'obbligo di pronunciarsi sulla condonabilità o meno dell'abuso edilizio, senza poter adottare provvedimenti sanzionatori fino alla conclusione del procedimento di sanatoria. Solo in caso di diniego del condono, l'amministrazione sarà tenuta ad emettere il conseguente provvedimento sanzionatorio, mentre in caso di accoglimento la costruzione diventerà lecita urbanisticamente.

Sentenza completa

N. 03094/2010
REG.RIC.

N. 10733/2014 REG.PROV.COLL.

N. 03094/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3094 del 2010, proposto da: Soc. Polo Roma Immobiliare Srl, in persona del legale rappresentante p. t., rappresentata e difesa dagli avv. ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio della prima in Roma, via D. Chelini, 9;

contro

il Parco Regionale dell'Appia Antica; il Comune di Roma, in persona del Sindaco p. t., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con cui è domiciliato in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n. 205 del 3 febbraio 2010 con cui il Comune di Roma ha ordinato la demolizione delle ope…

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