Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31102 del 19 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31102PEN

Massima

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Il possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti di diversa tipologia, parte rinvenute addosso al soggetto e parte nella sua abitazione, in assenza di elementi che comprovino lo stato di tossicodipendenza e la destinazione esclusiva all'uso personale, integra il delitto di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, la cui configurabilità è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito sulla base di tutte le circostanze oggettive e soggettive del fatto, sindacabile in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o carenza motivazionale. Infatti, a seguito della depenalizzazione della detenzione per uso personale, la destinazione allo spaccio costituisce elemento costitutivo del reato, che l'accusa deve provare, non potendo essere addossato all'imputato l'onere di dimostrare l'uso personale, salvo che il quantitativo esiguo e le condizioni economiche del soggetto non siano tali da escludere in modo evidente la finalità di cessione a terzi. In tali ipotesi, il giudice deve valutare tutti gli elementi indiziari, oggettivi e soggettivi, desumibili dalle concrete modalità della vicenda, come la qualità di tossicodipendente, le condizioni economiche, le modalità di custodia e frazionamento della sostanza, il luogo e le circostanze dell'accertamento, al fine di accertare la destinazione allo spaccio, senza poter fondare tale valutazione sul solo dato quantitativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2895/2010 CORTE APPELLO di GENOVA, del 04/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/07/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E RITENUTO IN DIRITTO

1. Con sentenza del 4.4.2011 la corte…

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