Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46285 del 14 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:46285PEN

Massima

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Il giudice di merito può fondare la propria decisione sulla sola deposizione della persona offesa, purché sottoposta a un attento controllo di credibilità oggettiva e soggettiva, senza necessità di riscontri esterni, salvo che non sussistano situazioni che inducano a dubitare della sua attendibilità. Il delitto di estorsione si differenzia da quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con minaccia alla persona non tanto per la materialità del fatto, che può essere identica, quanto per l'elemento intenzionale nell'estorsione, caratterizzato dalla coscienza dell'agente che quanto egli pretende non gli è dovuto; tuttavia, quando la minaccia si estrinseca in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un proprio (preteso) diritto, allora la coartazione dell'altrui volontà assume ex se i caratteri dell'ingiustizia, con la conseguenza che, in situazioni del genere, anche la minaccia tesa a far valere quel diritto si trasforma in una condotta estorsiva. Nell'individuazione della pena, il giudice di merito può legittimamente valorizzare i precedenti penali gravi dell'imputato e la sua caratura criminale, senza che ciò integri un vizio di motivazione, salvo che non vengano omessi elementi decisivi ai fini di una diversa valutazione. La revoca dell'indulto, quale conseguenza di legge della condanna, è circostanza esterna al fatto giudicato e non può influire sulla determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ra. Ge. , nato a (OMESSO) e Ra. Ge. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Catanzaro, 2 sezione penale, in data 5/10/2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis));

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dr. ((omissis)), la quale ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

osserva:

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 5/10/2010, la Corte di appello di Cata…

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