Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41429 del 25 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41429PEN

Massima

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Il giudice della prevenzione, nell'applicare una misura di prevenzione personale, può imporre al soggetto proposto, oltre alle prescrizioni espressamente previste dalla legge, anche ulteriori obblighi e divieti che ritenga necessari per le esigenze di difesa sociale, purché siano ragionevoli e proporzionati rispetto alle finalità della misura. Tale potere discrezionale del giudice non viola il principio di riserva di legge in materia penale, in quanto trova fondamento nella espressa previsione normativa contenuta nell'art. 8, comma 4, del d.lgs. n. 159 del 2011. Pertanto, il giudice può legittimamente vietare al soggetto sottoposto a sorveglianza speciale l'utilizzo di mezzi di pagamento elettronici o l'intrattenimento di rapporti bancari, qualora tali prescrizioni risultino adeguate a prevenire il pericolo di reiterazione di condotte fraudolente in danno del patrimonio altrui, già accertate a carico del proposto. Il termine di trenta giorni previsto dall'art. 10, comma 2, del d.lgs. n. 159 del 2011 per la decisione del giudice di appello sulla misura di prevenzione non ha carattere perentorio, non essendo prevista dalla legge alcuna sanzione di inefficacia in caso di mancato rispetto di tale termine. Al contrario, il diverso termine di un anno e sei mesi fissato dall'art. 27, comma 6, dello stesso decreto per la decisione sulla confisca di prevenzione è assistito dalla espressa previsione di inefficacia del provvedimento in caso di inosservanza, a tutela degli interessi di natura patrimoniale coinvolti. Pertanto, il mancato rispetto del termine di trenta giorni per la decisione sull'appello avverso la misura di prevenzione personale non determina l'inefficacia del provvedimento, non essendo prevista dal legislatore alcuna sanzione in tal senso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso il 27/01/2017 dalla Corte di appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI Paolo;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa PICCARDI Antonietta, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il difensore di (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso il d…

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