Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39896 del 23 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:39896PEN

Massima

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La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per i delitti di cui all'art. 416-bis c.p. o commessi con modalità mafiose può essere superata qualora il giudice accerti, sulla base di elementi concreti, che l'indagato abbia effettivamente reciso i propri legami con l'organizzazione criminale di appartenenza e non vi siano ragionevoli prospettive di un suo reinserimento in contesti delinquenziali, anche in considerazione della sua fattiva collaborazione con la giustizia in altri procedimenti, purché tale collaborazione sia valutata come espressione di un concreto distacco dall'associazione e non meri atti di pentimento strumentali. In tali ipotesi, il decorso del tempo dalla commissione dei fatti, in assenza di condotte criminose recenti, può costituire un ulteriore elemento a sostegno della valutazione di venir meno delle esigenze cautelari, sempre che il giudice motivi adeguatamente in ordine all'effettiva cessazione del vincolo associativo e all'impossibilità concreta di una ripresa dei rapporti con l'organizzazione criminale. La valutazione del giudice, in tal senso, deve essere compiuta in modo rigoroso e non può basarsi su presunzioni o automatismi, dovendosi invece fondare su una puntuale analisi degli elementi di fatto acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

MI. FR., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 04/03/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G., Dr. Galasso Aurelio per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore avv. Iannettone Luigi e avv. Ranni Angelo.

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