Il silenzio-assenso non si forma sulla domanda di condono edilizio quando la stessa risulta carente dei documenti necessari ad identificare compiutamente le opere oggetto della richiesta sanatoria, in quanto il termine biennale previsto dall'art. 35 della Legge n. 46/1985 decorre solo dal momento in cui tali carenze siano state eliminate ad opera della parte interessata. Ai fini dell'applicabilità dell'art. 43, comma 5, della Legge n. 47/1985, che consente di sanare opere non ultimate alla data indicata limitatamente ai soli lavori necessari per assicurare la funzionalità di quanto già costruito, è necessario che le strutture realizzate abbiano acquistato una fisionomia tale da renderne riconoscibile il disegno progettuale e la destinazione e debbano solo essere completate ai fini della loro funzionalità, non essendo sufficiente la mera realizzazione di una parte delle fondazioni e dei pilastri. Il lungo tempo trascorso dalla presentazione della domanda di condono non è idoneo a radicare in capo al privato un legittimo affidamento sulla favorevole conclusione del procedimento, quando l'Amministrazione si sia comunque attivata per verificare la sussistenza dei presupposti di legge.