Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21320 del 28 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21320PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a sé o ad altri, denaro o altra utilità, commette il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, che si consuma al momento della promessa o della dazione, a prescindere dalla riserva mentale del privato di non adempiere o dal suo intendimento di sollecitare l'intervento della polizia giudiziaria. La particolare tenuità del fatto, ai fini dell'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 323-bis c.p., deve essere valutata complessivamente, considerando non solo l'entità del danno o del lucro, ma anche le caratteristiche della condotta, l'atteggiamento soggettivo dell'agente e l'impatto dell'evento sulla immagine della pubblica amministrazione, specie quando il reato sia commesso da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni e in un ristretto ambito territoriale. Il risarcimento del danno in favore della parte civile, liquidato equitativamente dal giudice, non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RICCIARELLI M. - Presidente

Dott. VILLONI Orland - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersili - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetan - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Caltanissetta del 7 luglio 2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Dott. Benedetto Paterno' Raddusa;
sentite le conclusioni del pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dott. Picardi Antonietta, che ha chiesto rigettarsi il ricorso;
sentito l'avvocato (OMISSIS), in sostituzione dell'avvocato (OMISSIS), per la p…

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