Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12304 del 19 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12304PEN

Massima

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Il reato di estorsione è integrato quando l'agente, approfittando dello stato di soggezione della vittima, la costringe a consegnare una somma di denaro, anche se tale consegna avviene apparentemente in modo spontaneo, al fine di sottrarsi a molestie e minacce. La mancata prova di un fatto ingiusto posto in essere dalla vittima non esclude la configurabilità dell'attenuante della provocazione, essendo sufficiente che l'agente abbia agito in uno stato d'ira determinato dal comportamento molesto e petulante della persona offesa. La valutazione della credibilità e attendibilità della vittima, anche in presenza di presunte contraddizioni o lacune nel suo racconto, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MO. GR. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza in data 31 ottobre 2005 della Corte di appello di Firenze, la quale ha confermato la sentenza, 18 marzo 2004 del Tribunale di Firenze, di condanna dell'imputato a mesi 4 di reclusione, per i reati di cui agli articoli 393 e 595 c.p..

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Luigi Lanza.

Sentito il Pubblico Min…

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