Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, aggravato dal numero di migranti favoriti, dall'esposizione a pericolo della loro vita o incolumità, dalla pluralità di concorrenti e dalla finalità di profitto, sussiste anche quando l'imputato, pur non essendo direttamente coinvolto nel trasporto dei migranti, abbia svolto un ruolo essenziale nell'organizzazione logistica dell'attività illecita, mettendo a disposizione i mezzi di trasporto e operando come staffetta per agevolare l'ingresso clandestino nel territorio nazionale, consapevole del contributo causale del proprio operato alla realizzazione del reato. In tali ipotesi, il contributo concorsuale dell'imputato non può essere considerato di minima importanza ai fini dell'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 114 c.p., in quanto la sua condotta non è eliminabile senza che venga meno la fattispecie criminosa nella sua configurazione complessiva. Inoltre, la finalità di profitto può essere desunta non solo dalla percezione diretta di somme di denaro da parte dell'imputato, ma anche dalla mera adesione consapevole all'attività criminosa, in assenza di altri plausibili motivi per favorire l'ingresso illegale di stranieri privi di legami con l'agente.