Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27311 del 12 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:27311PEN

Massima

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La diffamazione commessa mediante l'espressione di frasi offensive nei confronti di una persona è un reato perseguibile a querela di parte, la cui punibilità è soggetta al termine prescrizionale previsto dalla legge. Ai fini della valida instaurazione dell'azione penale, non è necessario l'utilizzo di formule sacramentali nella denuncia-querela, essendo sufficiente che da essa emerga inequivocabilmente la volontà della persona offesa di vedere sanzionata penalmente la condotta diffamatoria. Inoltre, la mancata indicazione specifica delle circostanze su cui dovevano essere sentiti i testimoni non determina la nullità dell'ammissione delle relative prove, non essendo prevista alcuna sanzione di nullità per tale omissione. La reazione dell'imputato, consistente nell'espressione di frasi offensive, non può essere giustificata sulla base di una presunta provocazione derivante da precedenti comportamenti della persona offesa o dalla mera presenza di pubblici ufficiali incaricati di notificare un atto, atteso che tali circostanze non integrano una provocazione idonea ad escludere o attenuare la responsabilità penale. Infine, il decorso del termine prescrizionale, anche in presenza di motivi di impugnazione non dichiarati inammissibili, comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna per intervenuta estinzione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LE. OR., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 21/12/2005 CORTE APPELLO di BRESCIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore della parte civile avvocato ((omissis)), che ha …

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