Consiglio di Stato sentenza n. 3569 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:3569SENT

Massima

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La decadenza dalla concessione di suolo pubblico per l'installazione di un chiosco e dalla connessa autorizzazione all'attività di somministrazione di alimenti e bevande è legittima qualora il concessionario occupi abusivamente una superficie maggiore rispetto a quella assentita, realizzando opere edilizie non autorizzate e utilizzando l'area esterna al chiosco per l'esercizio non autorizzato dell'attività di somministrazione, in violazione delle condizioni imposte nell'atto di concessione e delle norme regolamentari comunali. Tali gravi e reiterate violazioni, che integrano un abuso del bene pubblico concesso, legittimano l'adozione della sanzione decadenziale, in quanto proporzionata e ragionevole rispetto agli illeciti commessi, senza che rilevi la circostanza che l'area esterna al chiosco fosse stata oggetto di separata concessione per l'occupazione di suolo pubblico, atteso che la destinazione di tale area all'attività di somministrazione non giustifica l'ampliamento abusivo del chiosco e l'occupazione di una superficie maggiore rispetto a quella assentita. Inoltre, la decadenza dall'autorizzazione all'attività di somministrazione consegue necessariamente alla decadenza dalle concessioni di suolo pubblico, in quanto la disponibilità del locale in cui si esercita l'attività è presupposto essenziale per il rilascio del titolo abilitativo.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/04/2023

N. 03569/2023REG.PROV.COLL.

N. 00762/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 762 del 2022, proposto da
-OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Roberto Arcella, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

contro

Comune di Napoli, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Andreottola, Bruno Crimaldi, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Luca Leone in Roma, via Appennini 46;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campa…

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