Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9410 del 29 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:9410PEN

Massima

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Il giudice della convalida di un provvedimento amministrativo limitativo della libertà personale, quale il divieto di accesso agli impianti sportivi e l'obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia, è tenuto a verificare non solo la sussistenza dei presupposti fattuali che hanno determinato l'adozione del provvedimento da parte dell'autorità di pubblica sicurezza, ma anche la conformità dello stesso ai requisiti di necessità e urgenza previsti dall'art. 13 Cost. La motivazione del provvedimento di convalida deve dare conto in modo esplicito di tale verifica, anche per relationem, senza limitarsi a un mero richiamo formale dei dati oggettivi. In particolare, la motivazione sulla necessità del provvedimento non richiede necessariamente formule esplicite, potendo desumersi dalla gravità del fatto e dalla pericolosità del soggetto, mentre l'omissione della motivazione sull'urgenza, intesa come esigenza di immediata esecuzione prima dell'intervento del giudice, determina l'invalidità del provvedimento solo nei casi in cui esso abbia avuto effettiva efficacia prima della convalida. Qualora tra il fatto che ha dato origine al provvedimento e la sua adozione sia intercorso un notevole lasso di tempo, l'autorità amministrativa ha l'onere di motivare sull'attualità della pericolosità sociale del soggetto sottoposto alla misura. Il giudice della convalida, infine, deve verificare anche la congruità della durata del provvedimento, dando conto di tale controllo nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensori di Se. Ma., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Roma del 22 marzo del 2007;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ciro Petti;

letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'AMBROSIO Vito, il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso;

letti il ricorso e l'ordinanza denunciata.

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