Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18259 del 2 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:18259PEN

Massima

Massima ufficiale
L'inapplicabilità, nei procedimenti davanti al giudice di pace, della sospensione condizionale della pena, ex art. 60 del d.lgs. 28 agosto 2000 n. 274, non viola il principio di uguaglianza ed il diritto di difesa previsti dagli artt. 3 e 24 Cost., considerata la scelta del legislatore, per i reati attribuiti alla competenza del giudice di pace, di privilegiare, per ragioni di politica criminale, il principio della effettività della sanzione penale, coerentemente agli obiettivi sottesi alla riforma introdotta con il d.lgs. n. 274 del 2000, preordinati a coniugare la mitezza della pena con la sua effettività. (In motivazione la S.C. ha precisato che nel procedimento davanti al giudice di pace l'istituto della non menzione non ha, invece, ragion d'essere, in quanto i relativi provvedimenti non rientrano nel novero di quelli che devono essere riportati nel certificato penale).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/12/2016 del TRIBUNALE di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MATILDE BRANCACCIO;
udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. OLGA MIGNOLO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore presente, avv. (OMISSIS), per l'imputato, che chiede l'accoglimento de…

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