Consiglio di Stato sentenza n. 616 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:616SENT

Massima

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Il potere di pianificazione urbanistica del Comune, espressione della sua ampia discrezionalità in materia, non può essere vincolato da precedenti provvedimenti di destinazione urbanistica, neppure se attestati in certificazioni rilasciate ai privati, in quanto tali certificazioni hanno valore meramente ricognitivo della situazione esistente al momento del loro rilascio, senza alcuna efficacia precettiva o vincolante per l'amministrazione comunale nell'esercizio del suo potere di pianificazione. Pertanto, il mutamento della destinazione urbanistica di un'area, anche in contrasto con precedenti previsioni, non può dar luogo a responsabilità precontrattuale dell'amministrazione comunale, in assenza di un affidamento ragionevole e tutelabile da parte del privato, essendo le scelte di pianificazione urbanistica rimesse alla discrezionalità dell'ente locale, che può legittimamente modificarle anche in modo radicale, senza che ciò possa comportare obblighi risarcitori a suo carico. Il rilascio di certificazioni urbanistiche attestanti una determinata destinazione non è idoneo a far sorgere in capo ai privati un affidamento tutelabile sulla immodificabilità di tale destinazione, in quanto le scelte di pianificazione urbanistica sono espressione di un potere ampiamente discrezionale dell'amministrazione comunale, che può essere legittimamente esercitato anche in modo difforme rispetto a precedenti previsioni, senza che ciò possa dar luogo a responsabilità precontrattuale dell'ente locale. Il privato non può pertanto vantare alcuna aspettativa giuridicamente tutelabile sulla realizzazione di un determinato progetto edilizio, essendo le relative scelte rimesse alla discrezionalità dell'amministrazione comunale nell'esercizio del suo potere di pianificazione urbanistica, che può essere legittimamente esercitato anche in modo difforme rispetto a precedenti previsioni, senza che ciò possa dar luogo a responsabilità precontrattuale dell'ente locale.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/01/2024

N. 00616/2024REG.PROV.COLL.

N. 00776/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 776 del 2019, proposto da
-OMISSIS- s.r.l., -OMISSIS- s.r.l., rispettivamente in persona dell’amministratore unico e del presidente del consiglio di amministrazione
pro tempore
, rappresentate e difese dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale p.e.c. in registri di giustizia;

contro

Comune di -OMISSIS-, in persona del sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale p.e.c. in registri di giustizia;
Comune di -OMISSIS-, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale…

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