Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27108 del 14 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27108PEN

Massima

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Il falso materiale per contraffazione di un atto pubblico inesistente si configura quando la copia di un documento assume l'apparenza di un atto originale, presentandosi con caratteristiche tali da sembrare un originale e da poter documentare nei confronti dei terzi l'esistenza di un originale conforme, anche in assenza di attestazione di autenticità e dei requisiti formali e sostanziali idonei a farla apparire come un atto originale. Pertanto, il reato sussiste non solo quando l'imputato produce direttamente la falsa copia autentica, ma anche quando allega all'istanza una fotocopia che, pur essendo riconoscibile come tale, viene presentata come copia conforme all'originale, in quanto reca l'impronta della relata di notifica che ne attesta l'apparenza di atto originale. In tali ipotesi, il fatto è sussumibile nella fattispecie del falso materiale per contraffazione di un atto pubblico inesistente, a prescindere dalla circostanza che l'imputato si sia limitato a produrre una semplice fotocopia, senza averla direttamente falsificata. Il principio di correlazione tra accusa e sentenza non è violato quando il fatto accertato, pur essendo riqualificato in termini più gravi rispetto all'originaria contestazione, non si pone in rapporto di eterogeneità o incompatibilità sostanziale tale da recare un reale pregiudizio ai diritti della difesa, in quanto gli elementi costitutivi del reato più grave sono stati comunque contestati nell'imputazione. Inoltre, il potere di riqualificare diversamente e più gravemente il fatto oggetto di contestazione spetta al giudice in tutti i gradi di giudizio, fermo restando il divieto di reformatio in peius quando la riqualificazione più grave intervenga nel solo giudizio di impugnazione proposto dall'imputato. Infine, l'irrogazione di una pena base pari o superiore al medio edittale richiede una specifica motivazione in ordine ai criteri soggettivi ed oggettivi elencati dall'art. 133 c.p., valutati ed apprezzati tenendo conto della funzione rieducativa, retributiva e preventiva della pena, ma tale requisito è soddisfatto quando la pena base, pur essendo vicina al massimo edittale, non lo supera.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Presidente

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta Maria - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/11/2019 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROMANO Michele;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale DI LEO Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
lette le richieste del difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del r…

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